domenica 9 gennaio 2011

"Cosa avrebbe fatto il buon Gesù?". Quando le religioni ficcano il naso nell'economia

" Il popolo, vedendo che Mosè tardava a scendere dalla montagna, si affollò intorno ad Aronne e gli disse: «Facci un dio che cammini alla nostra testa, perché a quel Mosè, l'uomo che ci ha fatti uscire dal paese d'Egitto, non sappiamo che cosa sia accaduto». Aronne rispose loro: «Togliete i pendenti d'oro che hanno agli orecchi le vostre mogli e le vostre figlie e portateli a me».  Tutto il popolo tolse i pendenti che ciascuno aveva agli orecchi e li portò ad Aronne.  Egli li ricevette dalle loro mani e li fece fondere in una forma e ne ottenne un vitello di metallo fuso." Esodo 32,1-7. Poi Mosè tornò, si incazzò come una faina e mandò 40 giorni e 40 notti di Bear Market.

La settimana scorsa avevamo lamentato l'incapacità del Papa nel riformare l'istituto bancario vaticano a favore di un miglioramento del sistema economico. A mente serena però ci si accorge che egli non è il progettatore di questa riforma poco concreta dello IOR, quanto il passivo esecutore di comandamenti imposti dai Vertici Aziendali. Del resto, in quanto rappresentante di Dio in terra, può improvvisare ben poco: egli deve seguire attentamente i piani strategici scritti dal Megadirettore nella sacra nota integrativa conosciuta col nome di Bibbia. A questo proposito, dando un'occhiata alle lezioni bibliche, sono emersi un sacco di incitamenti alla speculazione finanziaria scriteriata e all'amoralità dei sistemi bancari e/o economici in generale.
Un pò come quella volta che Gesù venne invitato a cena da un fariseo (ahahahha....fariseo, che nome buffissimo!) e, ispirato da una donnina dell'amore che era accorsa ad asciugargli i piedi coi capelli e le lacrime, profetizzò come bene ciò che invece è il male di molte politiche tributarie: il condono. Egli disse (Luca 7,41-47):  "Un creditore aveva due debitori; l'uno gli doveva cinquecento denari e l'altro cinquanta. E poiché non avevano di che pagare condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?»  Simone (il fariseo, ndr) rispose: «Ritengo sia colui al quale ha condonato di più». Gesù gli disse: «Hai giudicato rettamente»."
Nota, caro lettore, che Gesù ha usato il verbo "condonare" (non dice "rimetti a noi i nostri debiti" o, al massimo, "consolida a noi il nostro passivo"....no no, dice proprio "condonare"), e l'unica differenza tra lui e il caro Tremonti è la "r". Ma Gesù la sapeva lunga, e non sbagliava certo nel dire che chi ama di più è chi ottiene il condono maggiore. E allora via con un bel scudone fiscalone, con tutte quelle ricche pecorelle black-list che tornano nel gregge ad adulare e votare il buon pastore, mentre ai poverelli che hanno un mutuo per la nuova casa (dopo che quella vecchia era crollata perchè costruita sulla sabbia, nonostante il geometra aveva detto "tranquilli, è roccia") non glielo si vuole frizzare (dal verbo "to freeze") nemmeno per un altro anno. Intanto il buon Tremonti, da Parigi, bacchetta tutti quanti e urla "Abbiamo salvato banche e speculatori (tranne che in Italia, dove va tutto bene)!". Ma come Julius, non lo sapevi? Lo dice Matteo 25,14-30: "A tre managers vennero affidati i risparmi di un signore; i primi due investirono tutto e raddoppiarono il capitale gestito mentre il terzo investì risk-free e non guadagnò praticamente nulla. Finì che mentre gli altri due vennero promossi, l'ultimo venne degradato a receptionist della filiale di Capriate San Gervasio (in provincia di Bergamo).
La Bibbia contiene molte altre indicazioni, alcune esplicitamente di materia economica, altre che vanno interpretate. In questo tempo di crisi ho letto diversi articoli che illuminano circa l'esistenza di numerose altre tipologie di "finanza", diverse da quella che noi studiamo e conosciamo. Molto (ma ancora troppo poco) si è detto della finanza islamica, disciplinata direttamente dai testi sacri musulmani, e rimaniamo sbigottiti e divertiti nel sapere che il Corano o altre Circolari Maomettiane vietano assolutamente il calcolo degli interessi nei prestiti: alle banche islamiche va restituito l'importo esatto di quanto è stato prestato. Esiste la concezione storica che gli ebrei hanno vissuto per secoli (sebbene "vivere" sia, sospetto, il termine meno appropriato) attraverso l'usura e suppongoche ciò derivi, tra le varie cause, da Deuteronomio 23,20-21 che recita: "Non farai al tuo fratello prestiti a interesse, né di denaro, né di viveri, né di qualunque cosa che si presta a interesse. Allo straniero potrai prestare a interesse, ma non al tuo fratello, perché il Signore tuo Dio ti benedica in tutto ciò a cui metterai mano, nel paese di cui stai per andare a prender possesso." Queste parole però cari fratelli cristiani sono contenute anche nelle vostre Bibbie e non sono di sola competenza ebraica: si trovano nell'Antico Testamento, quel volumetto pieno di stramberie e buffe leggi scritte affinchè anche Voi le rispettiate.
Per cui ragazzi, a questo punto direi: tutti allo IOR a chiedere un mutuo sulla casa. Vige l'offerta: recita il rosario e il TAN/TAEG è esorcizzato!


Dan Marinos

P.S: se questo blog tirerà ancora avanti, credo che leggerete ancora diversi articoli sul rapporto religione/economia, perchè è più facile trovare cose  interessanti sull'argomento che un ricco entri in paradiso. Fiscale.

3 commenti:

  1. L'articolo fa trasparire assidue frequentazioni del catechismo!!
    Se ne fai uno su Ezechiele 25,17 avrai 10 stellette (come su yahoo answers)

    Infine, che dire... andate e moltiplicatevi

    ;D

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  2. Il lettore ringrazia se giustificherai i tuoi scritti. Cioè suggerisco di usare il "giustificato", non di rendere ragione di quello che scrivi.

    Buono come sempre.
    Go on

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  3. Nel mio corso di History of economic thought abbiamo spesso indagato il rapporto tra sacre critture ed economia. Davvero stimolante!

    PS. LUIGI MATTIA: A CASA!

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