domenica 26 giugno 2011

Independence day - Ma dove sono i supereroi?

Questo articolo è stato arricchito di superpoteri, ma li potrete ottenere solo se leccate lo schermo.
PS: l'articolo è stato pure arricchito di numerosi link. Vi consiglio vivamente, anzi siete obbligati a cliccarli e arricchire il vostro sapere. Sai mai che impariate qualcosa, o che troviate qualche sorpresina....


Venerdì scorso in allegato al Sole24Ore c'era il mensile IL-Intelligence in Lifestyle, contenente la fantastica rubrica di Fabrizio Galimberti. Questa pagina si chiama Il vangelo secondo Fabrizio e al suo interno vengono trattati argomenti d'attualità mediante un taglio biblico; è uno stile praticamente identico a quello utilizzato dall'Economostro in molti precedenti articoli (si veda nella sezione "economostro e religione"), solo che quelli di IL sono molto più seri e casti, mentre i nostri verranno usati per alimentare il nostro stesso rogo.
Questo mese Galimberti toccava un tema molto interessante, ovvero l'indipendenza e i conflitti di interesse nelle agenzie di rating che giudicano la solvibilità dei debiti sovrani. Dopo aver citato Luca,11-46: "Guai anche a voi, dottori della legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito", l'articolo proseguiva spiegando come le sorti delle aspettative dei mercati verso gli Stati come la Grecia siano in mano a queste società private, tipo Standard & Poor's o Moody's (quest'ultima per altro indagata dall'onnipresente Procura di Trani per "turbativa del mercato" dopo diverse valutazioni in negativo pubblicate un anno fa). Queste non ricevono nessun pagamento per emettere le loro opinioni nei confronti dei debiti sovrani, ma "lo fanno egualmente perchè questa attività le accredita presso gli emittenti privati, che sono la fonte prima dei loro guadagni" (visto che le società private che emettono obbligazioni sono costrette, in maniera onerosa, a chiedere un giudizio sui loro titoli di debito).
Il Vangelo secondo Fabrizio si conclude con questa soluzione: dato che non si può far pagare i rating dei Titoli di Stato a chi ne beneficia (gli investitori), bisogna pubblicizzare tale attività. In altre parole, visto che la tutela del risparmio è una funzione pubblica (che come ricorda Galimberti in Italia ha rilevanza addirittura costituzionale), allora il rating, essendo un mezzo di tutela, deve essere svolto da un'agenzia pubblica, magari finanziata con una piccola tassa sulle transazioni. Conclusione malinconica: "ma è difficile inoltrarsi lungo questa strada quando la tendenza di fondo è di privatizzare tutto il privatizzabile".

Ora, a me pare che si stia un po' confondendo l'alternanza pubblico/privato con la qualità di indipendenza, e ulteriori prove a supporto di questa confusione manifesta sono altri tre eventi, poco o per nulla legati alle questioni del debito italiano:
1) il battibecco tra Santoro e Castelli, il primo dei quali urlava: "fuori i politici dalla RAI, fate solo del male!" e l'altro: "si, sono d'accordo: privatizziamola!".
2) il referendum sull'acqua, dove i SI erano giustificati da macroscopiche falsità mentre la vera questione critica, ma mai evidenziata, era l'assenza di un organismo di vigilanza sufficientemente potente ed estraneo a poteri privati o pubblici.
3) l'elezione di Draghi a nuovo governatore della BCE, al duro costo delle dimissioni di Bini Smaghi per il volere dei poteri francesi con la suola rialzata.

La facile e sorda generalizzazione ci fa così cadere in un diabolico loop: nè i privati nè il pubblico possono essere indipendenti, perchè i primi sono egoisti nell'operare innanziuttto per il proprio interesse mentre il secondo si identifica nella classe politica incapace e corrotta. Un cane che si morde la coda, insomma, con tanto fumo e poco arrosto. E i cocci sono i nostri.
Per spezzare questo ciclo di luoghi comuni un qualsiasi blog di informazione in stile Lavoce.info ricorderebbe che sono esistiti ed esistono grandi persone spesso rientranti nella categoria di "tecnici" che hanno firmato grandi riforme senza appartenere a nessuna popolare forza politica e senza essere portatori di particolari interessi privati, dimostrando così la possibilità che esistano individui veramente indipendenti.
Amato? Ciampi? Oppure credete si riferiscano agli stessi Draghi e Bini Smaghi? No, cari lettori: i veri indipendenti sono i supereroi!
Bei tempi quelli della Justice League, organizzazione nata per volere dei supereroi dei fumetti: ora non c'è più, ma sai quanti conflitti d'interesse avremmo risolto? Ad esempio, ad Aquaman si poteva dare la gestione delle Ato: se c'era troppo arsenico o troppi buchi nella rete idrica avrebbe punito il gestore con un attacco di lavarelli impazziti. Al Professor Xavier, grazie alle sue capacità telecinetiche, si poteva dare il comando dell'Agcom e pure la responsabilità di intercettare le telefonate (e i pensieri) dei criminali. A Wonder Woman  infine la tutela della parità delle donne.  Certo, bisogna fare attenzione alla doppia identità dei personaggi per non generare ulteriori conflitti d'interesse: per esempio, sebbene Batman ricopra formalmente un ruolo abbastanza super partes, nella vita reale egli è proprietario di numerose multinazionali attive in diversi business, per cui eviterei di dargli incarichi tipo Antitrust.
La realtà italiana (come illustra Guido Rossi in un articolo criptico e kriptoniano sul Sole24Ore di oggi) è decisamente priva di indipendenti e, aggiungiamo noi, di supereroi. Vent'anni fa c'erano eccome, ad esempio nella magistratura, e combattevano i villains; oggi invece l'ex supercattivo numero uno è stato liberato dai sigilli hammametiani della prigione intergalattica e viene osannato dai suoi fedelissimi. L'unico rimasto a possedere in Italia una funzione ed un nome da supereroe è tale Mister Prezzi, di cui si fatica a ricordare l'identità non tanto per eccesso di segretezza e indipendenza ma piuttosto per eccesso di insignificanza.
E se i giornali, le televisioni, e pure i libri di scuola sono di parte non mi rimane che informarmi su wikipedia. O sull'Economostro, che è più meglio.

Dan Marinos. 

domenica 19 giugno 2011

Dichiarazione di guerra a Lavoce.info !!!


Poco fa è stata inviata presso l'ambasciata del blog http://www.lavoce.info/ la seguente dichiarazione di guerra. Non è uno scherzo. Così recita il messaggio:

In obbedienza agli ordini del Gran Consiglio de L'Economostro, il sottoscritto incaricato d'affari esteri ha ordine di significare al Comitato di Redazione de Lavoce.info quanto segue:



Da oggi i porti dell'informazione via web dovranno temere una nuova minaccia. La nostra. Raggiungere i lettori interessati di tematiche economiche non sarà più così semplice per Voi; preparatevi a vedere i Vostri forzieri, una volta ricchi di "numero di click odierni" e "numero di commenti all'articolo", svuotarsi per mano nostra. Chi siamo?
Non siamo nuovi alla navigazione del web: la nostra nave solca le insidiose onde dell'analisi economica e sociale già dallo scorso autunno, ma solo recentemente il blog si è rafforzato reclutando i peggiori soggetti, studenti che non vogliono diventare eminenti professori e rispettabili dottori, ma pirati della peggior specie. Gente che non ha rispetto per nessuno, che balla bevendo rum avariato sulle tombe dei più noti luminari dell'economia, siano essi John Maynard Keynes, Milton Friedman o Giovanni Panetto (inventore della moneta legata ad uno spago per fregare le macchinette automatiche).
Voi ridete altezzosi: ma quando saranno i vostri ex-lettori a ridere con noi, abbandonando la Vostra nave, Vi pentirete di non conoscere neanche una barzelletta, nemmeno quella famosa su Modigliani che va in Svezia con Miller. E come disse Adam Smith: "Ciò che è prudenza nella condotta di ogni famiglia privata, difficilmente può essere stoltezza in quella di un grande regno."
Cosa vuol dire? Boh! Ciò che sappiamo con certezza è che proviene da La ricchezza delle nazioni, Sistemi di economia politica - libro quarto, e che portandoVi in fondo a questa mail Vi abbiamo già fregato il Vostro miglior lettore: Voi stessi.



Caaaarrrhhhhdiali saluti
Capitano Dan Marinos
economostro.blogspot.com


Ecco, cari lettori, cosa c'è di nuovo nell'Economostro: siamo diventati dei gagliardi bulli della rete. "Siamo" perchè, come scritto nella lettera, si sono aggiunte reclute cattivissime e terribili come me, pronte a rubare la merendina ai vari Professor Boeri, Giavazzi o Panunzi, ai restanti 27 membri stabili e agli innumerevoli collaboratori. Alè! I nomi dei nuovi economostri ancora non li potete sapere, ma presto verranno pubblicati assieme a piccole interviste: se risponderanno male verranno gettati agli squali di finanza.
Certo, vi chiederete perchè abbiamo preso di mira proprio Lavoce.info e non anche altri blog simili. Beh, perchè dobbiamo ancora farci le ossa in un vero e proprio scontro e quelli de Lavoce sono tantini mentre noi siamo solo una manciata. Diciamoci la verità, siamo ancora troppo inesperti per affrontare manigoldi di mare come quelli di noisefromamerica, che c'hanno gente tipo Boldrin ed altri cannibali pronti a mangiarci in un boccone. E men che meno il Chicago-blog, posseduto dal Dio di tutti i mari Oscar Giannino, col suo tridente da passeggio e la barba fatta di schiuma di mare e sangue di socialisti.

Ma per vincere abbiamo bisogno di tutti i lettori, e di tanti altri ancora: da questo momento pubblicità! Troverete anche il nostro pappagallo pirata che gracchia imprecazioni su Twitter, per cui....AAAHHHRRRR!!!!

Dan Marinos

venerdì 10 giugno 2011

La Fede e il Referendum - Guida spirituale al voto




Non fare l'eretico: al referendum metti la croce.


Nella cabina Dio vede cosa voti...sposta un attimo la mano...no, l'altra...ecco, Dio vede cosa voti!
La Chiesa si è tenuta distante dai quesiti referendari di Domenica 12 e Lunedì 13 Giguno, allontanando la religione da facili manipolazioni. Tuttavia il popolo italiano non può votare serenamente se non conosce la volontà divina, senza l'indicazione delle proprie guide spirituali (non dimentichiamo che l'Italia è un...hahah...è un paese...hahaha....cattolico...HAHAH!). Così ci siamo visti costretti ad intervenire e colmare questa lacuna. Affronteremo uno per uno i quesiti secondo un'ottica biblica, nella speranza di arrivare alla fine dell'articolo con la consapevolezza di ciò che ogni buon cristiano è chiamato a fare e votare.

L'acqua santa è un bene pubblico - Perchè, cari sorelli e care fratelle, dobbiamo permettere che la fonte della vita e della purificazione sia in mano alla Chiesa? Molti fedeli se lo domandano e non trovano affatto giusta questa privatizzazione dell'elemento che assieme alle tenebre esisteva già prima della Creazione (Genesi 1,1-2). L'accesso ai battisteri dovrebbe essere del tutto svincolato; di più, non dovrebbe esserci nemmeno bisogno di una gestione santificatrice dell'acqua da parte del clero, perchè il credente si potrebbe abbeverare direttamente alla fonte. Al limite bisognerebbe intervenire con un organismo indipendente che verifichi che tali fonti non siano inquinate dal Demonio e tuttavia si aprirebbe il seguente problema: come può un organismo indipendente rilevare la presenza del demonio senza appartenere alla Santa Chiesa e conoscere i suoi dogmi? E come concedere tale controllo alla Chiesa senza scatenare un chiaro conflitto d'interesse?
Alcuni fedeli appartenenti alla frangia più estrema del liberalismo, pecora nera assieme ai comunisti del gregge del Nostro Pastore, ritengono che invece il problema si risolverebbe spingendo ancora di più verso una definitiva privatizzazione. Le evidenze da loro portate sono due:
  1. Non è vero che le tariffe delle offerte si alzerebbero in maniera ingiustificata a seguito della privatizzazione; ne sono prova le varie riforme e scissioni religiose che han visto nascere numerose confessioni (valdesi, protestanti, luterani, calvinisti...). Oggi infatti il costo delle indulgenze è calato rispetto al passato, e in maniera piuttosto sensibile.
  2. Anche se l'esborso in offerte aumentasse, ciò sarebbe soltanto un naturale adattamento del prezzo, che passerebbe da un valore troppo basso ad uno più "reale". Già oggi i fedeli versano alla Santa Chiesa ingenti somme ma senza rendersene conto, ovvero in maniera indiretta attraverso forme fiscali come l'8 per mille e le varie esenzioni e benefici di cui godono i rappresentanti di Dio.
Apocalypse Nimby- Battaglie tra angeli e demoni, giudizio universale, morti che ritornano alla vita e mondi che si sovrappongono e si scontrano: è forse questo il futuro che volete donare ai vostri figli? Certo che no. Al referendum bisogna decidere proprio di questo! Certo, alcuni di noi, la cui fede forse vacilla di fronte al messaggio dell'evangelista Giovanni, dicono che questa è solo un'allegoria, una metafora. Noi chiediamo loro: accettereste che il Giudizio Divino venga svolto proprio accanto al vostro giardino? Loro certamente risponderebbero: "Nimby! (not in my backyard!)".
Piuttosto, ora che abbiamo le tecnologie per trasformare la Luce della Provvidenza e degli Angeli in moto, in energia, in calore, facciamo sì che l'avvento del Doomsday sia davvero sostenibile nei secoli dei secoli! Insomma, va bene bruciare tra i dannati, ma che le fiamme siano ecofriendly!
Quando distribuivano il giudizio dov'eri? - Ditemi come sia mai possibile far aspettare Nostro Signore, che di lavoro ne avrà da fare durante l'Apocalisse, solo perchè il giorno in cui tocca a noi essere giudicati ci troviamo legittimamente impediti a presentarci! Va bene, può capitare una volta, due, ma alla terza volta che si giustifica l'assenza con "indisposizione" o con "visita non programmata presso l'ambasciata rumena in Uzbekistan"...beh, anche il più mite degli Arcangeli può uscire dalle Grazie del Signore! Che poi già ci lamentiamo adesso che i processi sono lenti: ma vi immaginate tutto il gruppo "morti dell'Indocina" fermo, bloccato perchè bisogna attendere che un tizio non si decide a presentarsi a Giudizio? Poi dici: "Eh, ti mando gli avvocati a rappresentarmi, cosa vuoi che cambi?". Cambia cambia, anche perchè i tuoi avvocati li abbiamo già irrimediabilmente mandati all'inferno!
 
 
 
Ecco dunque tutto quello che bisogna sapere sui tre quesiti. Ora che conoscete il Verbo, recatevi alle urne! E ricordatevi che l'astensionismo è peccato e rende ciechi: mica che non votate quando vi viene chiesto, e poi vince Barabba e vi lamentate con la signora del piano di sotto dicendo: "Lo sapevo, in Italia vincono sempre i criminali e noi poveri cristi dobbiamo subire!"
 
 
Dan Marinos

giovedì 2 giugno 2011

La matrice della corporate strategy e tutti i suoi Casini.

Casini legge preferenze pari a 55% alle comunali. Ma manca la virgola in mezzo.

Pisapia o Moratti? Moratti o Pisapia? Prendiamocela con il più debole: prendiamocela con Casini. Aaaahh che bello. L'altro giorno ho girato su La7, c'era Otto e mezzo con la Gruber che intervistava una sedia vuota... con seduto sopra Casini.
Il buon Pierfurby (così venne soprannominato da Kossiga) il successo politico l'ha avuto nella vita, questo non lo si può negare: era presidente della Camera. Poi boh, è stato schiacciato dal bipolarismo che lui definisce inesistente ed inapplicabile in Italia...ma caspita, sei sempre lì in mezzo alle balle col tuo insignificante Terzo Polo, per forza che non si riesce a fare il bipolarismo! Comincia a levarti, coi tuoi amici tipo Buttiglione, Tabacci... poi vediamo, il bipolarismo! No, scusate l'inizio già bello in media res (notare il primo e spero ultimo latinismo dell'Economostro), ma la settimana scorsa, prima del ballottaggio milanese, alla trasmissione della Gruber il buon leader dell'UDC ha fatto un teatrino così patetico e irritante che ce l'ho su ancora adesso. Dopo aver ovviamente spiegato che il 5.5% ottenuto a Milano non è stato un risultato così brutto come si crede (si-certo-come-no), il giornalista Massimo Franco (nome-cognome) gli ha posto una domanda che per Pierperdy è esistenziale:
"Ha qualche ambizione ulteriore rispetto a quella di essere determinante rispetto agli altri blocchi? Se no sembra che vogliate vivere sempre di rendita."
Una domanda più che lecita e alla quale Casini già diede la risposta appena dopo lo scrutinio dei voti del primo turno: "Sconti non ne facciamo a nessuno". Eccerto maledetto, hai scoperto che in una bilancia conta di più essere l'ago che i piatti! Invece sapete cosa ha risposto l'altra sera il buon Pierbambo?
"Noi vogliamo cambiare il paese cambiando il bipolarismo [...] se la gente guarda alla legislatura di Prodi, la confronta con quella di Berlusconi con 100 parlamentari di maggioranza, e vede la stasi politica che c'è, trae le dovute conclusioni."
Certo che le traggo, maledetto che hai votato la sfiducia al povero Romano, discendente democristiano come te!
Prima di esprimere il mio risentimento circa l'inutilità udiciana su questo blog, lo esprissi (che suona meglio di "esprimetti") ad un mio amico, che mi disse: "Beh, sarà anche inutile, ma almeno non è pericoloso. Nella mia città c'erano tre candidati sindaco: un pdl-ino, un democristiano e un fascista. Tu che sceglievi?"
E qui entra in gioco la matrice Boston Consulting Group, la quale divide i prodotti a seconda della loro quota di mercato e del loro tasso di crescita sul mercato stesso, catalogandoli tra le voci dog, star, cash cow e question mark. Vediamo di utilizzarla per capire le posizioni dei partiti attuali e futuri del centro destra in Lombardia:
  • Question mark: sono prodotti in una situazione di incertezza, potendo costituire ottime opportunità così come investimenti sbagliati. Evidentemente si tratta dei Liberali, letteralmente scomparsi dalla scena politica probabilmente fin dalla discesa in campo di Berlusconi (il quale ci ha messo 14 anni per eliminare definitivamente i comunisti con le elezioni del 2008, ma ci ha messo un secondo a far sparire i liberalisti nella cantina della sua Casa delle Libertà)
  • Star: prodotti di successo. Il saldo è ancora negativo, o di poco positivo, ma questo perchè stanno ancora raccogliendo investimenti elevati per sostenere le vendite in crescita. Una volta avrei dato questo titolo alla Lega, ma dopo la recente stangata sulla gobba ritengo che sia meglio darlo a Formigoni e alla sua banda di ciellini, che temo essere il vero futuro dopo il diluvio apocalittico post Berlusconi.
  • Cash cow: la vacca matura che spruzza soldi dalle mammelle, visto che ora non può più crescere come quota di mercato e quindi non deve spendere per investimenti. Nel nostro caso le vacche i soldi se li intascano, ed è qualcun altro a spruzzarli. Ci siamo capiti
  • Dog: Pierferdinando??? Ci sei??? Eccoti qua, vile "prodotto senza buona posizione di mercato e con redditività ridotta a causa di un'accesa concorrenza"!
E' arrabbiato.


E allora chi scegliere? Il tizio del pdl o il democristiano (contando che il fascista non è stato catalogato, in quanto nella matrice non si può entrare se si è armati di manganello)?
La Boston Consulting Group non riesce a dare una risposta certa, ma ci aiuta a prendere un po' in giro Casini, e ciò mi soddisfa. Un po' come fa quest'elenco di articoli di wikipedia dove la percentuale del 5.5% ha più onore e spessore delle preferenze milanesi date al Terzo Polo:
  • 5.5% erano gli svedesi residenti in Finlandia nel 2005, cosi come i messicani nell'Oregon e gli ebrei a Clark County, Nevada (nel 2000)
  • La Export, birra lager originaria di Dortmund, e la Alexander Keith's, canadese, hanno una gradazione alcolica massima di 5.5% vol.
  • La dime canadese (la moneta da 10 cents) è fatta per il 5.5% di rame
  • Nel 1926 il signoraggio in Italia era pari al 5.5% del reddito
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  • Il reddito aggregato dei primi 25 leader del mercato dei semiconduttori è calato del 5.5% tra il 2007 e il 2008, casualmente pari al crollo del reddito della Panasonic nel 2007 (anno in cui si posizionava 18ma nella medesima classifica)
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  • Sempre nel 2007 i musulmani olandesi e gli atei turchi erano il 5.5% della popolazione delle rispettive nazioni.
  • La crescita della produzione industriale macedone nel 2005? 5.5%!
  • Zanussi, rivenditrice di videogiochi in Italia, vendette 21.514 Play-O-Tronic nei mesi di ottobre, novembre e dicembre del 1977 per un totale di 620.408.000 Lire, di cui il 5.5% andarono in diritti al produttore Sanders (34.122.440 lire).
  • La salita del Colle del Ghisallo, nel comune di Magreglio, ha una pendenza media del 5.5%
I lettori arrivati in fondo a questo articolo, sono meno del 5.5% (ma sono comunque più simpatici belli e fury di Casini).
Egli ride, credendo sia tutto uno scherzo.

Dan Marinos