sabato 23 aprile 2011

Radio-grafia di ECONOMOSTRO @ YRADIO.IT (26/04/11 ore 21.00)


Claudio indica il posto dove fanno la migliore polenta con la lonza di maiale bollita. Dietro, il Mister in un momento di distrazione (spiegazione tratta da Cavallini P., Magritte e gli eredi del Surrealismo, pag. 143, Milano, 1963, Cairo Editroie) 

Da un lato del tavolo Claudio e la sua voce da DJ professionista, con quella sicurezza spavalda di giovane consapevole del proprio talento e tuttavia il velo di incertezza come dire: "per i soldi dovrò vendermi a quelli di Radio Kiss Kiss". Accanto a lui la presenza cast-awaytica (così dicono) del Mister, volto coperto dal gigantesco e catodico Mac, cuffiozze alle orecchie e bloc-notes dove segna la durata delle canzoni e tira sicuro le somme per misurare il tempo a disposizione, con la stessa sicurezza amarcord anni '90 di un padre che organizza i lati delle audiocassette da ascoltare in macchina.
Al lato opposto Dan Marinos, autore de L'Economostro ed ospite per una sera di Container, trasmissione di Yradio.it.  "Uno che ha un blog e ne parla male e poco!" è l'inconsueta ma quanto mai azzecata descrizione dell'evento secondo gli autori stessi del programma. Ma tant'è, Martedì 26 Aprile alle ore 21.00, per un'oretta circa, potrete godere finalmente non solo dei pensieri, ma anche della voce dell'autore di questo blog (pensieri per altro non necessariamente legati in maniera sensata alle parole verbali, ma che ci vuoi fare, c'è per tutti una prima volta).
Generalmente il "making of" viene sempre pubblicato dopo l'uscita della trasmissione, del film, del album, del calendario. Stavolta no: stavolta scriviamo una bella introduzione, come si fa con i libri d'autore. Si legga pure La coscienza di Zeno, ma senza una degna inquadratura iniziale non si può apprezzare affatto l'opera nè coglierne il messaggio. E allora, cominciamo col dare un numero: 1,3 . E' questo il rapporto "parolacce al minuto" (41 volgarità su 56 minuti audio, sebbene a questi vada tolto il tempo occupato dalle canzoni) che potrete gustare audendo il programma: certo, non sono stati lontanamente raggiunte le soglie record di certi film trash (di cui il buon Claudio è ghiotto) ma sono comunque cifre da capogiro.
Dopodichè viene l'ambientazione: una piccola saletta, il ripostiglio del comune e della biblioteca di Pianengo. Ecco anche spiegato il motivo della porta che non si può aprire, altrimenti scatta l'allarme e arriva la Polizia (o l'uomo nero, non ricordo, devo chiedere). All'interno della stanza, oltre che a due microfoni e tre mentecatti, due dei quali condividendo il cono si puzzavano addosso, v'erano presenti: numero una bottiglia di vino rosso, numero tre bicchieri di carta della Coca-Cola, numero qualche di scatoloni pieni di libri, tra cui numero imbarazzante di volumi e DVD di Scientology regalati alla bilioteca e relegati da questa in un posto dove non facessero male a nessuno.
Infine i contenuti, certamente italiani nonostante la forma americana del talk show radiofonico, rispettando così i canoni di La Rochelle. Italiani in quanto partono sì dagli argomenti passati e presenti del blog ma che introducono il futuro dello stesso secondo un'inquadratura più gossippara, con domande inattese all'autore (ovvero me medesimo immedesimato) circa le sue esperienze di vita vissuta e vivibile. Il tutto contornato da un'azzeccatissima ed enigmatica selezione musicale, da Battiato a George Harrison, dal Teatro degli Orrori a "non mi ricordo, che canzoni ho portato?". 
Un evento con l'apostrofo tra "un" ed "evento" insomma. D'altro canto non ci lascia sorpresi, conoscendo le capacità dei due conduttori di Container, il Cla e il Mister, nel campo dell'intrattenimento di massa e di sostanza. Quest'evento può essere la prova della raggiunta maturità del blog, pronto così a riflettori più grandi del lampione della statale dove fin'ora ha giaciuto: per questo motivo verrà data via, in conocomitanza alla trasmissione, ad una campagna pubblicitaria senza limiti, fors'anche con la creazione del gruppo su Facebook.
E se questa volta i dati auditel e dell'Economostro e di Container non schizzano alle stelle attraverso il passaparola di Voi lettori, veniamo a prendervi uno per uno e vi strappiamo le bocche. E a quel punto vedremo!

Dan Marinos

Ps: MARTEDI' 26 ORE 21.00, YRADIO.IT!

domenica 17 aprile 2011

Meglio una squadra offensiva o difensiva? Modigliani e Miller rispondono.



Franco Modigliani e Merton Miller tra il 1958 e il 1963 scrissero il modello fondamentale della finanza aziendale. Un modello che gli valse il premio nobel nel 1985. Un modello molto semplice e per questo orripilante. Le pagine di M&M portarono al mondo una verità ancora sconosciuta ed utilissima per i soli abitanti di Millerlandia e di Modiglionia, due nazioni aliene e lontane anni luce dalla Terra. Si, perchè le grandi proposizioni dei due economisti sono applicabili solo in quei paesi dove le leggi e i mercati sono eccezionali, praticamente utopiche. Ecco l'elenco delle assurde condizioni ipotetiche da cui parte la loro analisi: 1) esiste un solo tasso a cui si può prendere a prestito 2) non ci sono assimmetrie informative, 3) non ci sono imposte, 4) non ci sono costi di transazione 5) non esistono agency problems e conflitti d'interesse. Se tutto ciò fosse vero, dicono M&M nella prima proposizione, allora un'impresa che si finanzia con debito (D) ha lo stesso valore di una che si finanzia con azioni (A); in altri termini la scelta della struttura del capitale non ha influenza sul valore dell'impresa. Certo, e se pisciavo benzina facevo il distributore. Molti risponderebbero dicendo che non conta se un modello non è realistico, conta l'utilità delle considerazioni che vi si possono trarre o, utilizzando una citazione: "Essenzialmente, tutti i modelli sono sbagliati, ma alcuni sono utili". Va bene, non ne siamo convinti, ma va bene: tuttavia possiamo anche dire che un modello davvero importante, anzi "fondamentale" come M&M, dovrebbe trovare applicazione e utilità anche in altri argomenti, a parità di condizioni. Vediamo quindi un esempio di trasposizione del modello di M&M in un altro contesto: quello calcistico.
Nella nazione di Maradonia la Lega Calcio ha stabilito queste regole: 1)tutte le squadre devono avere 11 giocatori in campo. 2) non esiste il fuorigioco. 3) tutti gli individui hanno le stesse capacità e sono sani, quindi non esistono sostituzioni nè per stanchezza nè per infortunio 4) gli individui giocano fair play, quindi non fanno entrate fallose e i colpi di mano sono involontari e quindi non sanzionabili.
A queste condizioni, gli allenatori troveranno del tutto indifferenti le formazioni disponibili, o meglio le combinazioni degli 11 giocatori nei vari ruoli. Supponiamo per assurdo che esistano solo azioni ed debiti...ehm, volevo dire, attaccanti (A) e difensori (D). Il tecnico può scegliere di mettere 11 difensori condensati in area, addirittura allineati sulla linea di porta, e non subire neanche un gol (e tuttavia non segnarne neanche uno) o di inserire 11 attaccanti, segnando settordici gol ma subendone altrettanti. Insomma, si finirebbe sempre con un pareggio.
Forse accorgendosi dell'assurdità delle loro ipotesi di base, M&M levarono almeno quella sull'assenza di imposte. La loro conclusione? Beh, se ci sono le tasse, e gli interessi passivi sono interamente deducibili, allora all'impresa conviene finanziarsi esclusivamente con debito. Mentre su Millerlandia nasceva uno Stato con relativa imposizione fiscale, a Maradonia la Lega Calcio decise di introdurre la regola del fuorigioco. Improvvisamente gli schemi 0-0-11 cominciavano a dare problemi, perchè era sufficiente che gli avversari schierassero un paio di difensori minimamente intelligenti e tutti i gol venivano annullati per offside. Una squadra di soli attaccanti finiva così per perdere facilmente: per evitare questo problema, gli allenatori eliminarono dagli schemi gli attacanti.
Sembra una soluzione tanto drastica quanto idiota ( intendo quella di finanziarsi 100% debito, non quella di schierare solo difensori): come risolvere quest'assurdità? Ma certo! Troppo debito comporta costi impliciti ed espliciti di dissesto finanziario: tassi d'interesse più elevati, rating bassi, banche che richiedono maggiori garanzie, scarsa liquidità... A Maradonia, per evitare che gli allenatori schierino troppi difensori, rendendo le partite una noia che neanche una partita di C2 commentata da Carlo Conti e Fabrizio Frizzi, si è deciso di introdurre il fallo di mano anche se involontario. Ora, schierare in area ventottomila difensori risulta essere seriamente pericoloso. E allora che fare? Beh, soluzione finale e definitiva: bisogna trovare una via di mezzo, che minimizzi sia il rischio di fuorigioco che di rigore contro.
UNA VIA DI MEZZO??? CHE MINCHIA DI RIPOSTA E' PER UNA TEORIA CHE SI DICE FONDAMENTALE?! Tiriamo fuori il coraggio e urliamo al mondo accademico che quella di Modigliani e Miller è una teoria valida solo per quei momenti in cui gli economisti si sentono come i pensionati alla domenica al Bar Sport, che da decenni vanno discutendo ore ed ore col bianchino in mano e la canottiera nelle mutande se sia meglio dieci Rivera o dieci Lodetti (leggi il link). La verità è che se qualcuno fa un'affermazione anche involontariamente o erroneamente contraria a teorie come questa la risposta non sarà "sbagli, perchè le conclusioni di M&M dimostrano l'opposto" bensì "sbagli, perchè tu non ragioni secondo le ipotesi di M&M". Credetemi, prendete qualsiasi domanda che assilla l'umanità (sono meglio le more o le bionde? Le mutande o i boxer? I Simpson o i Griffin?) e risolvetela con Modigliani Miller: si può fare, ma la risposta sarà sempre la stessa, schifosissima ed inutile via di mezzo.

Dan_Marinos.

sabato 9 aprile 2011

Domandare è lecito, rispondere è R-quadro


In Economia l'utilizzo di modelli statistici e regressioni varie in grado di spiegare il passato o prevedere il futuro è fondamentale. Ne esistono infinite tipologie ed altrettante applicazioni e la loro utilità è accertata da speciali parametri. Uno di questi è l’ultrafamoso R-quadro (R2 ) che, detto molto semplicemente, è il rapporto tra la “quantità” di informazioni fornite dal modello sul totale delle informazioni esistenti. In altre parole,  l’economista si rivolge al modello desideroso di ricevere una risposta il più completa possibile (al 100% esaustiva) riguardo una domanda ben specifica: il parametro R2 indica il livello di soddisfazione che lo strumento statistico è in grado di fornire. Il Capital Asset Pricing Model per esempio permette di prevedere il rendimento di un titolo azionario; è certamente il caso più studiato nei corsi di economia e finanza, nonostante il suo R2 sia piuttosto scarso (meno del 30%).
Come abbiamo fatto spesso su questo blog, prendiamo a prestito (a tasso zero, spero) questo concetto economico e lo applichiamo alla vita reale; l’obbiettivo è quello di trovare un parametro che segnali quanto le persone sono in grado di dare risposte soddisfacenti alle nostre domande. Partiamo con un livello base, dicendo che il nostro R2 è:

R2 = voto (da 0 a 10)

Il voto che diamo al nostro interlocutore rappresenta quanto egli è stato in grado di soddisfare la nostra domanda. Esempio: “Senti, quanto li devo tenere in acqua ‘sti tortelli di zucca?”
1)      “5 minuti netti” voto: 10
2)      “Finchè non galleggiano tutti” voto:7
3)      “Guarda sulla scatola” voto: 6
4)      “Un po’ ” voto:3
5)      “Boh” voto:0

Tuttavia si notano già due grossi problemi per questo parametro. Il primo è la soggettività della soddisfazione alla risposta, legata ovviamente alla natura del domandante e che purtroppo non si può eliminare. Alla domande domande: “Papino, le Goleador al bar dell’oratorio costano di più oggi, perché?”  e “Professore, perché non usiamo semplicemente i salari nominali?” il padre/docente risponderà: “Perché c’è l’inflazione”, e tuttavia il primo interlocutore non sarà soddisfatto della riposta, mentre il secondo si spera di sì. Rimuoviamo questo problema dicendo che il parametro che stiamo creando è ad uso personale, soggettivo. Passiamo al secondo, ovvero al fatto che il nostro R2 , così com’è, premia allo stesso modo una risposta complessa, lunga e prolissa, ed una invece sintetica ed immediata. Questo problema tra l’altro è stato evidenziato anche nei “veri” modelli statistici, richiedendo un aggiustamento degli R2  in modo da premiare le regressioni che per rispondere alla stessa domanda richiedevano un numero ristretto di variabili, e dunque si presentavano molto più veloci e pratiche nell’utilizzo. Interveniamo dunque sulla formula di prima:

 Osserviamo così che R2  può essere uguale in due risposte totalmente opposte. Esempio:
1)      “Signor Cartesio, ma Lei dunque cosa può dire di sapere con certezza?” “So di essere pensante e poiché so che Dio può fare tutto ciò che concepisco chiaramente e distintamente, concludo che la mia essenza è solo di essere una cosa pensante”. R2 = 0.5(9)+0.5(3)=6
2)      Andrei Agnello, un frate francescano, fu consulente dalla BBC per le questioni di carattere religioso. Un giorno un produttore della rete inglese gli chiese il metodo per appurare la visione cattolica d’inferno e paradiso. La risposta fu: “Muoia.” R2 = 0.5(3)+0.5(9)=6
Osserviamo infine il terzo ed ultimo problema del parametro, ovvero il fatto che indica la soddisfazione sulla risposta senza però tenere conto se essa sia, di fatto, vera o falsa. Ci sarebbe bisogno di un ulteriore percentuale correttiva da moltiplicare all’ R2  , indicatrice della tendenza (o probabilità) dell’individuo-modello a sparare cazzate: tenderà a 1 se è un tipo onesto,  a 0 se è un pallaro. Comunque, per pigrizia, lasciamo la ricerca della soluzione alla comunità economica internazionale.
Ed ora, un po’ di esercizi per casa!
1)      padre-figlio 1: “Com’è andata oggi a scuola?”  “Bene.” (0.5*8+0.5*10=9)
2)      padre-figlio 2: “ E che avete fatto?” “Niente.” (0.5*2+0.5*10=6)
3)      studente-professore 1: domanda via mail lunga un chilometro. Risposta: “va bene, venga a ricevimento”. (0.5*6+0.5*8=7)
4)      studente-professore 2: domanda circa le leve motivazionali del management. Risposta: “Il manager va motivato e spronato. Tiragli il cappello dall’altra parte della siepe e chiedigli di riprenderlo: e non che poi gli altri no, e devi tornare indietro.” (0.5*3+0.5*6=4.5)
5)      giornalista-atleta 1: a qualsiasi domanda si risponde con testuali: “Sono contento per la prestazione, ho segnato, ma l’importante è la squadra, abbiamo giocato bene, ora pensiamo a domenica prossima, concentrati come sempre, e vediamo. Quale ruolo preferisco? E’ il mister che decide, faccio il mio lavoro, essere utile alla squadra.” (0.5*4+0.5*4=4)
6)      giornalista-atleta 2: “Alberto, dopo tanti anni, le cose che ti succedono all’infuori dello sport incidono sul rendimento?” Risposta: “Incidono non incidono, fanno notizia non fanno notizia, io reagisco... chi chi mi conosce lo sa.. io sono... non perché...quando non firma qualcuno c'è, io devo prima conoscere qualcuno, devon conoscermi loro, devono essere tutti insieme, non per cattiveria, è facile: uno per uno carino fa l'articolino, quello che non è presente al limite danneggia l'articolo carino per mettere il titolo che fa notizia, sennò chi lo compra se io vinco e do la carezza a qualcuno? Mi da fastidio che nessuno, io sono maresciallo, non perchè tutti i brigadieri se passano marescialli non per meriti sportivi, ripeto, perchè al limite, se volendo in esercito o da qualche altra parte, qualcuno mi ha detto che ero colonnello, quindi non è che non voglia mettere il ditino, metterò il ditone” (Alberto Tomba = 0.5*0+0.5*0=0)
7)      ragazza-ragazzo 1: “Sono ingrassata?” “No.” (0.5*10+0.5*10=10)
8)      ragazza-ragazzo 2: “Davvero?” “No.” (0.5*0+0.5*10=5)
9)      ragazza-ragazzo 3: “CO-O-O-SA???” “Scherzo.” (0.5*+0.5*10=5.5)
10)  giornalista-politico 1: Eugenio Scalfari: “Dunque, presidente, è un caso che i familiari di alcune persone assassinate la odiano? La odia il figlio del generale Dalla Chiesa, la odia la moglie di Aldo, la odia la moglie del banchiere Roberto Calvi. È un caso che lei fosse ministro dell''Interno quando Pisciotta è stato assassinato con un caffè avvelenato? È un caso che il banchiere Michele Sindona sia stato assassinato allo stesso modo? È un caso che tutti dicano che lei ha ripetutamente protetto Sindona? È un caso che il suo luogotenente Evangelisti abbia incontrato Sindona da latitante, a New York, in un negozio di soldatini? E ancora: è un caso che lei annota tutto scrupolosamente nei suoi diari e dimentica di annotare il delitto Ambrosoli? Ed è un caso che nei triennio ''76-''79, quando lei era Presidente del Consiglio, tutti i vertici dei servizi segreti erano nelle mani della P2? Infine, è un caso che lei sia stato tirato in ballo in quasi tutti gli scandali di questo paese? Allora le chiedo: tutte queste coincidenze sono frutto del caso o della volontà di Dio?” Andreotti: “È un caso che l''autorevole quotidiano, da lei fondato e diretto, sia stato salvato a suo tempo dal Presidente del Consiglio? Quel Presidente del Consiglio ero io. Il suo giornale stava per finire nelle mani di Silvio Berlusconi, un datore di lavoro a lei poco gradito. Io l'ho impedito consentendole così la sua autonomia e la sua libertà. Autonomia e libertà che le consentono di venire qui oggi ha pormi domande sfrontate e capziose. (0.5*5+0.5*7=6)
11)  Giornalista – politico 2: Scalfari: “Guardi che le cose non stanno esattamente così: la situazione era un po' più complessa.” Andreotti: “Ecco: la situazione era un po' più complessa. Ma questo non vale solo per la sua storia, vale anche per la mia”. (0.5*4+0.5*8=6)
12)  giornalista-politico 3: “Presidente Prodi, cosa risponde a Berlusconi che accusa la sinistra di usare con lei la stessa tattica di Stalin e di Lenin: l’utilizzo dell’utile idiota?” Prodi:  “Almeno io sono utile.” (0.5*8+0.5*9=8.5)
Dan Marinos