Sono andato a farmi
tagliare i capelli, e per quest’estate dovrei essere apposto. Sono contento
perché ho pagato solo 10€ per un taglio ben fatto; considerando che a Crema si
paga tra i 18€ e i 20€, direi che si tratta di una di quelle mitologiche
riforme a costo zero o quasi. Devo ammettere però che c’è stato da litigare tra
me e il barbiere; tutto è iniziato quando mi è stato chiesto che tipo di
acconciatura volessi. Io ho detto che una sistemata sarebbe bastata, giusto per
non patire il caldo estivo.
– L’importante è che non
sia un taglio da prete.
– Va bene, ho capito –
ha detto l’uomo: –Tagliamo il 20% dei superiori e il 10% di quelli base.
Io mi sono girato, che
non credevo di aver capito bene. Lui prontamente mi ha aggiunto:
– E se vuoi mandiamo
quelli vecchi in mobilità.
Continuavo a non
capire, quindi gli ho semplicemente detto che bastava che me li accorciasse un
po’, senza inventarsi delle cose strane. Lui mi ha guardato come se avessi
detto qualcosa di estremamente offensivo, quasi ad insultare la sua onestà
intellettuale di parrucchiere:
– No – ha sibilato
digrignando i denti: –Stavolta sarà un taglio importante, storico.
A quel punto mi sono
seriamente spaventato delle sue intenzioni, perché non avevo intenzione di
andare in giro con la testa che sembrava il culo di un matto. Ho fatto per
alzarmi dalla poltroncina ma sono stato bloccato dall’assistente, una donna con
una fessura tipo salvadanaio incisa tra le sopracciglia:
– Sono troppi! Troppi!
Guardali, sono più della media europea. Addirittura quelli sulla nuca sono di
più che quelli in Inghilterra!
Nel frattempo il
barbiere mi ha annusato i capelli:
– E senti qua, profumo
di balsamo e shampoo! Che spreco di fringe benefits, tutto ciò altro non fa che
consumare la base, il cuoio capelluto, minacciando la crescita del lungo
termine. Cosa vogliamo diventare, pelati?!
Lo ammetto, le loro
argomentazioni erano piuttosto convincenti e stavo per cedere volentieri la mia
chioma alla loro rivoluzionaria hair review. Tuttavia, per curiosità, ho
chiesto quale fosse la loro strategia per bloccare la crescita dei capelli e mantenere
per sempre con il modello ottimale. Il barbiere, che aveva già le forbici in
mano, mi ha guardato sicuro di sé:
– Te l’ho detto,
tagliamo il 20% di qua e il 10% di là. Poi sistemiamo questa parte con un po’
di mobilità e al massimo accorpiamo quelli dislocati unendoli con un po’ di
gel.
– Ho capito che me li
tagli, ma non basta. Sono capelli, sono destinati a crescere comunque. Servono
azioni sul sistema vero e proprio. Perché crescono? Come vengono assunti? Chi
li assume? E perché qua sotto continuano a crescere peli superflui, mentre la
stempiatura avanza paurosamente? Insomma, lo facciamo un bell’intervento anche
sulle politiche d’inserimento e sulla governance dell’amministrazione? Altrimenti
il taglio non serve a un cazzo e a Settembre sono di nuovo qua.
– Politiche?
Governance?...Questi tagli ti faranno risparmiare un sacco, otterrai l’efficienza
desiderata. E’ un taglio che è stato imposto dalla moda europea.
– Ma quale moda
europea! In Grecia hanno tosato un sacco di persone per poi trovarsi altri
70.000 capelli coltivati di nascosto da qualche irresponsabile pro-Crescina in
cerca di consensi. Senti, dell’efficienza che dura un mese non me ne faccio
niente, più che un taglio voglio una bella piega, di quelle che portano davvero
l’efficienza, sia sul corto estivo che sul lungo invernale. Ce l’hai un’alternativa
da propormi?
Mi ha guardato con uno
sguardo mezzo triste mezzo vuoto e a sussurrato:
– Beh…Oddio…ci sarebbe
il taglio da prete.
– Ancora? Vabbè dai,
vada per il taglio da prete. Che cazzo però eh, finisce sempre così!
Dan Marinos
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