domenica 21 agosto 2011

Tra poco parto per l'India e non voglio scrivere un titolo preso da una canzone o da un libro o da un film.



Dicono che a seguito della manovra un sacco di capitale stia (ri)affluendo in Svizzera, tanto che le banche elvetiche abbiano avvisato i gentili clienti di aver esaurito le cassette di sicurezza. Anche l'Economostro emigrerà tra una decina di giorni, anche se non in un paradiso fiscale: Ahmedabad, India. Non ci sono motivazioni di tax planning dietro questo trasferimento, nè si può parlare dell'ennesimo esempio di cervello in fuga dall'Italia; semplicemente me ne andrò in scambio per quattro mesi presso l'Indian Institute of Management, ad Ahmedabad appunto (città mai sentita, lo so, ma di questo ne parliamo più avanti).
Che fare? Chiudere il blog fino a dicembre sarebbe un peccato; darlo in gestione a qualcuno nemmeno per idea, e tuttavia (come altre volte dichiarato e sebbene non ci sia stata ancora occasione per dimostrarlo) questa pagina è del tutto aperta ad articoli di altri economostri per cui potrebbe accadere che in futuro, oltre alle solite edizioni settimanali, si passi a qualche special "esterno". L'idea quindi è quella di approfittare di questa esperienza e continuare a scrivere, intervallando resoconti della vita universitaria indiana con qualcuna delle solite (piccantissime) analisi riguardo i diversi temi di economia. Sarà difficile senza la mia minuscola biblioteca di testi e manuali scarabocchiati da cui attingere quelle pirlate che credo e spero vi abbiano divertito in questo quasi anno di attività, ma ho un computer pieno di pdf ancora vergini e pronti per essere maltrattati.
Lo so, ci sono più blog aperti da tizi che partono per l'Asia che titoli scambiati sul Dow Jones: l'idea è spaventosamente banale, ma non vedo alternative e credo invece che ci potranno essere opportunità interessevoli.  Lo scopo è di creare ancora più danni alla patina di serietà del mondo economico di quanti non sia riuscito a fare fino ad oggi: chissà se poi Tremonti proporrà l'ennesimo scudo fiscale per farmi rientrare velocemente in Italia. Commentare la situazione italiana come mi è capitato ultimamente ma da un'altro continente mi fa sentire mezzo Boldrin e mezzo Zucconi, e la cosa non so se mi gasi o mi deprima (tra l'altro ho notato che i post più letti sono quelli collegati a fatti attuali: non avrete  davvero bisogno di un altro opinionista rompicoglioni? No perchè se è così allora o io o Aldo Grasso).
Che poi sinceramente non credo proprio che nei quattro mesi di mia assenza possa succedere qualcosa di veramente clamoroso in Italia: certo vi devo rivelare fin da subito il mio terrore riguardo a questo viaggio, ovvero la possibilità (secondo me altissima) che qualche particolare politico non dico muoia, ma abbia un collasso fisico con l'arrivo dell'inverno tale da fargli rinunciare ai suoi incarichi, e l'unico mio mezzo di gaudio sia la pagina speciale di Corriere.it senza che nessun indiano intorno capisca il perchè delle mie lacrime. Sarebbe veramente uno spreco.

Cialtrone come sempre,
Dan Marinos 


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