venerdì 26 agosto 2011

Le nuove Tute Blu vestono Puma



Non sono contento. Prima di espatriare volevo godermi la prima di campionato, un bel Milan-Cagliari con gli amici. E invece no; i calciatori scioperano e le partite sono rimandate. 
Che cazzo. 
1969-1970: il Cagliari vinceva il suo unico scudetto mentre i lavoratori delle grandi aziende statali, a causa degli scioperi per il contratto nazionale dei metalmeccanici, persero in totale 208 ore di lavoro a testa (praticamente nessuna settimana lavorativa si salvò da qualche interruzione). Come detto le vittime maggiori di questi scioperi furono le imprese che rientravani nell' IRI tanto che il sindacato della stessa, l'Intersind, collassò l'anno successivo mentre la sua guida unica Glisenti accusava i sindacati di non voler in alcun modo essere responsabilizzati, ovvero di voler più potere rifiutando contemporaneamente l'incarico di co-gestore delle aziende. Insomma, le tute blu erano davvero incazzate, e se non ci si può facilmente esprimere circa la loro forza costruttiva-propositiva di sicuro ebbero notevoli capacità distruttive: Glisenti, quattro mesi dopo aver rilasciato quelle affermazioni, presentò le dimissioni dall'Intersind. 
Certo i lavoratori ottenero importanti vittorie: tra il 1970 e il 1975 Agnelli aprì a notevoli aumenti delle retribuzioni lorde, incrementate di oltre una volta e mezzo (tre volte più della crescita della produttività industriale italiana); nel 1975 infine la scala mobile firmata dalla Confindustria e dai tre sindacati. Sarà che l'Avvocato era contento dei due scudetti conquistati dalla Juventus, sarà forse che gli scioperi lo stavano mettendo sotto pesantemente, fatto sta che l'uomo-dall'-orologio-sopra-il-polsino firmò quella che fu, come il Professor Berta spiega egregiamente, "una politica dei redditi dalla logica rovesciata", con un conseguente disastro legato all'alta inflazione e allo shock del petrolio. 

Venerdì 26 Agosto 2011: poco più di 24 ore al fischio di inizio di Milan-Cagliari e meno di una settimana alla mia partenza e ancora non si è trovato l'accordo Lega Calcio - Assocalciatori. E' ufficiale, la partita è rimandata. Pare proprio che i calciatori abbiano imparato dagli anni 70: scioperi su scioperi fino ad ottenere ciò che vogliono dalle società (nb: non "dalla Società", perchè questa mobilitazione non riguarda un servizio pubblico come i trasporti e gli uffici comunali, per cui si spera poco dovrebbe importare alla gente se la prima giornata di Serie A viene rimandata). E questa non è nemmeno la prima volta: anche l'anno scorso i calciatori minacciarono di non scendere in campo, anche se per motivazioni diverse. Quali sono dunque i punti della protesta di questi giorni? Due: il primo riguarda la possibilità delle società di fare allenamenti separati isolando così gli atleti acquistati "per sbaglio" dal resto della rosa, con conseguente svalutazione economica e svilimento fisico del giocatore in esubero. Il secondo riguarda il fatto che spesso i contratti dei super campioni dichiarano il salario netto che essi percepiranno dalla società, per cui il nuovo contributo di solidarietà dovrebbe essere pagato dalla squadra (aumentando il salario lordo e dunque senza incidere sul reddito del calciatore). Sul primo dei due punti ovviamente non c'è stato alcun dibattito pubblico (anche perchè il rifiuto dell'Assocalciatori sembra esssere più che legittimo, per cui ben venga lo sciopero), mentre sul secondo si è riversato tutto lo sdegno pubblico.

Calderoli si incazza e cavalca facilmente il risentimento delle persone tifose e non dicendo che la legge è legge e i calciatori, come tutti i cittadini, dovranno pagare le tasse. Un ragionamento eticamente sensato, come è condivisibile il fatto che i giocatori guadagnino troppo. Già meno logico è dire che i calciatori non lavorino. Del tutto falso è dire che il mondo del calcio non voglia pagare: il contributo di  solidarietà verrà comunque versato sulla base dei redditi dei tesserati alla Serie A, solo che a versarlo sono le società sportive al posto loro. Per capirci, anche i lavoratori pagano le tasse senza aprire il portafogli, e ciò avviene per esempio durante la transazione da "tasso di rendimento lordo" a "tasso di rendimento netto". Se vi fosse garantito, come succede, un tal rendimento netto, vi trovereste nella stessa identica situazione del caso in esame. 
 Piuttosto bisogna domandarsi quanto sia "lecito" firmare contratti  per salari netti fissi, lasciando la società del tutto bersaglio di variazioni dell'importo lordo. Finchè succede alle società sportive, capirai; ma se anche i megadirettori eludessero il contributo firmando tali contratti (per altro, potrebbe già essere così)? Indicizzare lo stipendio ai decreti e alle manovre fiscali, intervenendo sul lordo per mantenere fisso il netto. Qualcosa un po' come la scala mobile: magari con gli stessi brillanti risultati, sicuramente non a favore dei lavoratori.


Dan Marinos

 
PS: nel frattempo guardo la televisione e vedo Susannona-ona-ona Camusso fare un monologo su un palco. Ha un cappellino rosso indossato al contrario, con la visiera sulla nuca. La guardo e mi rattristo: davvero, sembra quello dei bambini al grest! Sarà che sono concentrato sul copricapo, ma proprio non mi accorgo che la Camusso ha appena dichiarato uno sciopero per il 6 di Settembre, ricevendo per altro accuse da tutti, governo-opposizione-sindacati.Uno sciopero che ha tutte le sue motivazioni, certamente, ma che difficilmente destabilizzante in una fase dove nulla è rimasto da destabilizzare. Abbiamo detto che la catena di scioperi può essere determinante quando viene fatta costantemente, ripetutamente: quello del 6 Settembre è una goccia.
Le nuove tute blu vestono Puma


2 commenti:

  1. Bello, lucido (lo puoi leggere con o senza virgola). Migliori, Biondo: qua quasi che non ci sarebbe più spazio per me. (E poi devi leggere il tuo amico nord-africano, lo A.S., cosa ha scritto recentemente...).

    Non commento sulla "scala mobile" delle retribuzioni, perché non c'ho voglia. Non c'è nessun parallelismo. Al massimo un problema di governance.

    Ci sentiamo in onde curry.

    Anonimo

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  2. Grazie tesoro,

    il parallelismo non c'è, è solo una forzatura del verbo "agganciare a"!

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