Differenziamo, in maniera
semplice e sintetica, il politico dal tecnico in quanto il primo appartiene ad
un movimento o partito che ha concorso alle elezioni. Per questo Monti è stato un tecnico ma non lo è più da qualche
giorno, mentre Berlusconi pur nascendo imprenditore è stato ed è tuttora,
evidentemente, un politico.
Lo stesso ragionamento si applica
per Fermare il Declino, che per ora si è meritato i miei migliori auguri. Il
movimento di Giannino annovera tra i suoi aderenti un numero significativo di
docenti universitari. Se, come appunto spero, molti di loro dovessero essere
eletti in parlamento e nei consigli regionali, ai loro curricula dovrà essere
aggiunto la voce “politico” tra le esperienze professionali.
Una seconda differenza tra tecnici
e politici è la vastità della gamma di obbiettivi per cui vengono chiamati ad
operare. Monti è stato scelto per salvare letteralmente l’Italia dal tracollo
economico, e per questo motivo ricorderemo il suo governo per le prese di posizione
circa fiscalità, pensioni e struttura dell’apparato statale. Nulla invece è
stato fatto riguardo ai diritti civili, che per quanto abbiano riflessi di tipo
economico, appaiono decisamente più legati al dibattito politico tra partiti
che all’imposizione di esperti di settore.
Vengo al punto: se FID (o meglio, FFID – Fare per
Fermare il Declino) è un movimento politico, mi attendo una posizione ufficiale
che si estende a tante e diverse tematiche. Ad oggi, è chiara l’opinione di
Giannino sui temi prettamente di mercato, e con uno sforzo veramente minimo si
riescono a trovare altre informazioni e dichiarazioni anche sui temi di educazione, sanità, e
giustizia. Mancano però all’appello i diritti civili. Il campanello d’allarme circa
una possibile confusione interna al movimento era suonato dentro di me a
ottobre, quando al comizio tenutosi in Piazza San Fedele a Milano Zingales si
era scagliato violentemente contro la Chiesa e Giannino era poi intervenuto a tranquillizzare
i cattolici presenti. All’epoca non mi ero tuttavia inquietato più di tanto,
visto che pur se non si sbilanciavano (vuoi anche per motivi di tattica politica),
avevo ed ho la sensazione di sapere come la pensino Boldrin & Co. riguardo
a matrimoni gay ed eutanasia. In più ad ottobre il movimento era nato da poco,
per cui ancora molto c’era da costruire; così ho silenziato l’allarme
ritardandone l’attivazione per il periodo elettorale. Ieri, a poco più di un
mese dalle elezioni, l’allarme è tornato a suonare.
Mentre aspettavo con calma zen i
72 numeri davanti a me nell’ufficio ASL di Via Doria, ho fatto un giro sul sito
di FFID. Considerando che sia il manifesto che le 10 proposte principali si
concentrano sui temi di mercato, lavoro e peso dello Stato, ho pensato che
qualcosa si poteva rintracciare direttamente nel forum: in altre parole se gli
esponenti di spicco ancora non si sono sbilanciati riguardo ai diritti civili,
ho supposto che esistesse almeno un sottobosco di iscritti e attivisti che ne
discutevano. Ho dunque navigato nella sezione “altri temi” e catalogato le
tematiche toccate, segnandomi il numero di post attivati e le risposte totali
per ciascun argomento. Questo il risultato:
Mi si perdoni la pochezza grafica di questa tabella, ma non sono né uomo di ricerca né di marketing. |
Gli utenti del forum si sono innanzitutto
scatenati, per ora, su come comunicare meglio l’immagine e le proposte del
partito, su come migliorare le pubblicazioni del sito internet, sull’attivazione
di nuove piattaforme, su come organizzare le sezioni del movimento; è un
risultato assolutamente sensato, data sia la rapida crescita di FFID sia la
vicinanza con le elezioni. Altrettanto vivace è il dibattito sulle possibili
alleanze e l’analisi della concorrenza (su tutti quella di Monti). Più calme invece
sono le tematiche di politica estera (sia questioni comunitarie che sui conflitti
mediorientali), sulla sanità e sul mercato energetico. Infine un mucchio di thread
poco attivi, un po’ perché già inclusi negli spazi del forum specifici (vedi il
tema sul fisco e sulle liberalizzazioni). E per quanto riguarda i diritti
civili e quegli altri temi che spesso soffrono di subordinazione alle
ideologie?
Due proposte di dialogo inerenti
l’introduzione di codici etici nelle PA e nella politica non sono state affatto
raccolte dagli utenti del forum. Miglior sorte è toccata ad un dibattito sul
ruolo della Chiesa in Italia, dove le risposte all’OP sono state 8, ma ruotano
tutte attorno ai due insipidi motti “libera chiesa in libero Stato” e “date a Cesare quel che è di Cesare”. Certo,
qualche folle azzarda un “eliminiamo l’8Xmille”, un altro chiude un piccolo
trattato sull’importanza della Chiesa nella cultura italiana con un “pace e
bene”.
Un altro thread, infine, è introdotto da:
una forza che si propone di governare questo Paese in modo credibile,
oltre che di economia, fisco, finanza pubblica, giustizia e welfare dovrebbe
interrogarsi anche sui temi etici e dei diritti civili! Fare x FilD su questi
temi non si è espressa in modo chiaro! Facciamo lo noi qui!.
Subito è seguita la risposta del moderatore:
attenzione ai temi etici ed i diritti civili, sono argomenti da
trattare con le pinze. Purtroppo sono argomenti che implicano il parlare su
cose meno concrete di economia, tasse e debito pubblico. Il rischio è che si
accendano flame assolutamente evitabili e si ecceda nelle discussioni.Negli
ultimi 20 anni i temi etici ed i diritti civili sono stati "armi di
distrazioni di massa" con i quali si è spostata la discussione verso
argomenti ed argomentazioni capziose e futili ( non ho mai assistito ad un
dibattito non ideologico su questi temi ). Quindi lasciamo aperta la
discussione, ma richiediamo agli utenti la massima cura nel NON offendere
l'altro e non affrontare ideologicamente la discussione. Se vedremo che la
discussione esce dagli schemi del rispetto delle opinioni altrui e dalla buona
creanza e civiltà che contraddistingue questo forum ci vedremo costretti a
chiudere la conversazione.
Forse preso dalla paura di dire
qualcosa, qualsiasi fosse, nessun utente ha proseguito nel dibattito.
Per poter votare in piena serenità
ritengo sia necessario conoscere quanto sia vasto lo spazio delle tematiche
raccolte dalla linea di pensiero del movimento. Non è accettabile che questo
sia puramente ed esclusivamente specializzato in un settore – per quanto
rilevante – privando il futuro parlamentare di una guida imposta dalla
democrazia interna del partito, dai risultati delle indagini e discussioni presso
i suoi elettori. Perché se può essere facile far passare i diritti civili ed
altre tematiche “ideologizzabili” in secondo piano data la crisi economica, non
si può negare a molte di loro la medesima importanza di una patrimoniale o di
una liberalizzazione del settore farmaceutico. Perché comunque sia anche i
diritti civili, dal matrimonio gay, all’eutanasia, all’8Xmille, hanno riflessi
prettamente economici che sarebbe giusto venissero approfonditi o denunciati dagli
accademici del movimento. Perché se in parlamento ci sarà un gruppo numeroso di
politici appartenenti a FFID, esso dovrà essere solido sia di fronte alle leggi
di stabilità, sia di fronte agli emendamenti per l’introduzione della pillola abortiva.
Perché i governi sono caduti per una manciata di voti e l’assenza di una linea
ferrea facilita l’emergere di Scilipoti e addirittura li legittima.
Per trovare piacevolmente nuovi
punti d’incontro, o scoprire terribili verità antiliberali, l’unica cosa da
fare è scrivere sul forum, confrontarsi e domandare spiegazioni.
E vaffanculo alla moderazione: nessuna
pietà per i baciapile.
Dan Marinos
Aggiornamento alla data di pubblicazione del post:
Sarà che è il giorno del Signore,
ma il thread sui rapporti col vaticano si è arricchito di due nuove risposte: una è di un seminarista in odore di
sacerdozio, e l’altro è di un utente che nega l’ingerenza del Vaticano e della
Chiesa all’interno dello Stato.
Cominciamo bene.
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