venerdì 12 novembre 2010

Alternative Investments: perchè nessuno finanzia la costruzione della macchina del tempo


La macchina del tempo: un'invenzione che registi, scrittori, fumettisti e donne over-40 hanno sempre sognato. Ma perchè nessuno sforzo è ancora stato fatto affinchè sia data la luce a questo veicolo spazio-temporale? Sappiamo bene che nulla è stato impossibile per l'homo erectus, il quale si è sempre prodigato verso lo sviluppo di nuove tecnologie, di nuovi marchingegni, di nuove stramberie (salvo durante il buio medioevo, identificabile oggi come la pausa pranzo della civiltà occidentale). La ruota? Fatto. Gli acquedotti? Sicuro. L'aereo? Due ali e pedalare.
E allora perchè non abbiamo ancora pensato a sviluppare la macchina del tempo? Non per mancanza di tempo e risorse, altrimenti non avremmo preferito costruire una pista sotterranea per hot-whells atomiche grande come tutta la Svizzera. La verità è che nessuno investirà mai in questo settore o sarebbe la fine del sistema economico come noi lo conosciamo e riusciamo a pensare.

Conoscete il concetto di capitalizzazione/attualizzazione: io ti presto oggi dei soldi (C) e tu me li restituisci domani con gli interessi (C+C*i, ovvero C*(1+i) ). Equivalentemente, se mi servono soldi in futuro (F), posso investire ad un tasso (i) un ammontare pari a F/(1+i).
Ora, supponiamo che l'inventore Emmet Brown, nel 1985, proponga alla banca un business plan riguardante la costruizione di una DeLorean in grado di viaggiare nel tempo (Euro 5, con ESP e lettore mp3 integrato), e che servano C euro per tutto il progetto che dura, per semplicità, un anno. Se la banca accettasse e finanziesse l'inventore, e se il progetto andisse a buon fine, cosa accadrebberebbe a scadenza?
1) Doc Brown restituisce C euro più gli interessi C*i e coi soldi che gli rimangono si gode una vacanza nel 1955.
2) Doc, furbo, torna indietro di un anno, nel 1985, esattamente il giorno in cui chiese il prestito. Non appena vede il Doc giovane uscire dalla banca col malloppo in mano, rientra e riconsegna C (dicendo "ops, mi sono sbagliato, io volevo solo inventare l'innocuo ed inutile e-book") e si tiene per se gli interessi maturati C*i.
3)Doc, conosciuto al bar come "la faina della Hill Valley", va nel 1984 e si presenta alla banca per depositare C/(1+i) (i restanti C(1+i)-C/(1+i), ovvero i soldi dovuti nel 1986 e quelli depositati nel 84, li spende in vinili usciti quell'anno, cioè Born in the USA e Defenders of the Faith dei Judas Priest). I soldi depositati genereranno C nel 85, affinchè Doc possa autofinanziare la costruzione di un altra macchina del tempo.

Risultato: soldi che generano soldi a costo zero! E senza contare l'intervento dell'inflazione, che boosterebbe tutto il ragionamento qui sopra! Banche che investono soldi una volta, per poi diventare luogo di frequentazione di viaggiatori del tempo! GRANDE GIOVE!

Tale invenzione è dunque destinata a rimanere il sogno infranto di Moira Orfei e Sophia Loren? Ebbene no, forse una soluzione c'è, e ce la suggerisce il nostro adorato sistema capitalistico: i Venture Capitalists, i quali non finanziano i business plan con strumenti di credito, bensì con capitale di rischio, cioè titoli azionari. E voglio proprio vedere Doc che torna indietro nel tempo per rivendere azioni di una società che non è ancora stata quotata, sto coglione!!!

Dan Marinos

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