domenica 17 febbraio 2013

No Amore, Nomura.

OMONE BAFFONE TENERONE ORSACCHIONE


Passato San Valentino, un affezionato lettore mi ha chiesto: "Hai mai pensato di quotare in borsa la tua relazione sentimentale? E poi, hai mai pensato di acquistare anche un'opzione put?". La questione è assolutamente interessante, e merita di essere analizzata separando le due domande.

Innanzitutto, perché non quotare la mia relazione sentimentale? Beh, da un punto di vista temporale, non credo che la mia storia sia già pronta per il salto nel mercato azionario. In fondo sono solo tre anni e mezzo, e sebbene non si possa più definire start-up, si può dire che sia ancora in fase early growth e non di appurata maturità. Per questo motivo semmai qualcuno volesse puntare su me e la mia ragazza, costui sarebbe un investitore esperto, come un fondo di venture capital o un business angel, con sufficiente lungimiranza ed esperienza da poter affrontare il rischio enorme e rinunciare, almeno nel breve termine, a remunerazione. In altre parole - quelle di D. Clark della Stern School of Business, che ha pubblicato a proposito venti pagine di cui come al solito ho letto solo il titolo e le conclusioni - esiste una relazione positiva tra l'età di un'impresa e la sua performance azionaria, nonostante la tendenza dagli anni '90 in avanti a quotarsi precocemente.

E anche se ci lanciassimo in un'IPO, io e la mia ragazza, cosa possiamo promettere al mercato? Per il dividend discount model potremmo far contenti i nostri investitori attraverso due strade, that is i dividendi elargiti e il capital gain, ovvero la crescita nel tempo. Ammetto di essere davvero in difficoltà, e forse qualche lettore potrà darmi una mano ad individuare quei fattori di coppia associabili ai dividendi e al growth rate; non tanto dunque elementi di valore per l'impresa in sé (cioè la coppia) ma per gli investitori.

Più facile invece è immaginare l'effetto di strumenti derivati sul rapporto affettivo. Chiedeva il lettore: "Hai mai pensato di acquistare un'opzione put?". Beh, effettivamente potrebbe risultare molto utile se utilizzato a copertura del rischio di rottura, potendo vendere al prezzo di oggi,  in un domani burrascoso e disperato ciò che oggi sento valere moltissimo. Certo che la realizzabilità del progetto è resa difficile da alcuni ostacoli, su tutti il fatto che se la mia ragazza venisse a sapere di tale copertura, e dunque sospettasse della mia mancanza di assoluta fiducia nell'amore 4ever&ever, mi mollerebbe una pizza da tre gigatoni in faccia e romperebbe seduta stante il rapporto, casuando perdite enormi sia nel caso in cui io non abbia ancora realizzato la copertura, sia se il derivato è già stato buttato sul mercato. Le ragioni fallimentari nel primo scenario sono facilmente intuibili. Nel secondo, invece, la controparte potrebbe accusarmi di aver volutamente informato la mia partner del contratto sottostante, portando attivamente la relazione vicina al default al fine di realizzare il massimo  rendimento possibile (lo stesso ragionamento vale dunque se sottoscrivessi un CDS coniugale). 

Per evitare tutto ciò, l'unica soluzione sarebbe nascondere tutto e mentire sempre:
"Com'è che sei tornato tardi ieri sera?" 
"Eh, sai, i ragazzi al lavoro mi hanno portato in un night club, cosa vuoi farci, se gli dici di no poi si incrina la fiducia reciproca del team" (non è vero, sono stato tutta notte da quelli di JP Morgan per calcolare il valore del CDS).
"Capisco...Aspetta, hai una cosa sulla spalla della giacca, cos'è?"
"E' il capello biondo di Giovanna, la segretaria disinibita del quinto piano" (balle, è il filo della cravatta gialla di Mussari, che m'ha promesso di custodire il mio derivato assieme ad altri suoi che c'ha, un posto sicuro e al riparo da sguardi indagatori).

Ma cari lettori innamorati, sapete meglio di me che non ne vale davvero la pena. E, come diceva il mio amico Oscar P., le bugie hanno le gambe corte.

Dan Marinos